La moda al Fuorisalone 2023: un’esperienza sempre più multisensoriale
Si è appena conclusa la Milano Design Week, giunta alla sua 61esima edizione.
I visitatori di quest’anno sono stati circa 307mila, il 15% in più rispetto allo scorso anno.
Il Fuori Salone ha proposto quasi mille eventi disseminati per la città. Un anno record, dunque, che ha confermato Milano capitale del design.
Fino ad alcuni anni fa, si parlava solo di arredamento e design. Oggi, il Fuorisalone è un appuntamento fisso anche per la moda, considerando che molti brand si fanno mecenati, sostenitori e promotori attivi di arte e design. I player più importati del mondo fashion, della gioielleria e orologeria colgono questa occasione per presentare le proprie home collection, un nuovo prodotto iconico, le collezioni vintage, le collaborazioni con altri settori e per ospitare eventi, creando qualcosa di unico e straordinariamente bello.
Design, arte e moda sono mondi sempre più interconnessi che si mescolano tra loro con grade ricercatezza e con un effetto finale ad alto impatto.
Le parole chiave di questa edizione, per il modo della moda, sono state:
Esperienza Multisensoriale: allestimenti e percorsi che coinvolgono i sensi – non più solo vista e tatto ma sempre più spesso anche olfatto, udito, gusto, in un turbinio di emozioni e sensazioni, tra materia e spirito, sogno e realtà
L’essere umano al centro: homo sapiens ideatore, pensatore, artista, poeta, musicista, artigiano, viaggiatore, scopritore; un essere dagli inesauribili talenti con un caleidoscopio di opportunità
Contaminazione: di settori, di culture e tradizioni, di passato, presente e futuro, persino di opposti o apparentemente opposti (tecnologico e umano, barocco e minimalista, tradizionale e innovativo)
Artcraft: manifattura artigianale, “sartorialità”, accuratezza, ricercatezza
Natura: il giardino, il cortile, le pietre, l’acqua, basta che sia veramente o simbolicamente “outdoor verde” per sentire, vedere e respirare la Madre Terra.
Parole non nuove ma che sono state affermate in modo più assertivo e ammaliante in questa edizione, rispetto al passato più recente.
Uno fra tutti Dior, che è tornato a Palazzo Citterio, prestigiosa location del XVIII secolo nel cuore di Brera, per presentare Monsieur, una sedia-poltroncina in alluminio e imbottitura in toile de Jouy, omaggio al grande couturier. L’allestimento ha un sapore onirico: la nuova Monsieur Dior e decine di altre sedie, tutte firmate Philippe Starck col quale la Maison prosegue il sodalizio, fluttuano in un carousel dansant tra passato e presente, bianco-nero e colore, buio e luce, immerse nei paesaggi campestri del toile de Jouy che grazie ad una scenografia teatrale ne diventa lo sfondo. Un carillon animato, illuminato e musicale che rapisce i sensi del visitatore. Monsieur Dior fonde l’artigianato più̀ esclusivo e l’ingegneria industriale, il tessuto romantico e l’alluminio, il rosa pastello e l’arancio fluo, ma il tutto con estremo savoir-faire per un risultato sofisticato e unico.
Loro Piana Interiors presenta “Apacheta”. Le apacheta sono cumuli di pietre che abitualmente segnano sentieri e passaggi sulle Ande. Furono costruiti nei secoli dai viandanti che percorrevano quelle impervie distanze e portavano una pietra dalla pianura alle alture, luoghi in cui venivano lasciate prima di attraversare un valico, come dono e ringraziamento allo spirito della Pachamama, la Madre Terra. Viandante dopo viandante, pietra dopo pietra, le apacheta sono cresciute fino a diventare delle imponenti torri. Il progetto creato dall’artista e designer Mohaded è una grande installazione collocata nel cortile dell’headquarter aziendale, trasformato per l’occasione in un paesaggio onirico ispirato appunto alla tradizione andina. Dodici torri ricoperte con tessuti Loro Piana provenienti da vecchie collezioni, che tornano a prendere vita abbracciando gli arredi progettati dal designer. Ricche di fascino e sacralità, le apacheta hanno costituito il punto di partenza di Cristián Mohaded per omaggiare la natura. La collaborazione tra Loro Piana e il designer è basata su valori condivisi come la passione per i materiali e l’artigianalità. Gli arredi progettati da Mohaded sembrano proprio pietre, addolcite dall’uso dei morbidi materiali di Loro Piana.
Racconta Mohaded:
“Apacheta è storia, è cultura, è onestà e rispetto, come Loro Piana”
Il brand di alta orologeria giapponese Grand Seiko ha proposto "Alive in Time": uno spazio esperienziale dedicato alla riscoperta del tempo secondo la filosofia nipponica. La casa Grand Seiko è suddivisa in diverse aree ognuna delle quali offre ai visitatori diverse suggestioni ed esperienze: Giardino Zen: il percorso si apre con un vero giardino Zen ricreato all’interno della location. Preziosi Bonsai creano un incantevole e suggestivo angolo di estremo oriente, un luogo spirituale, un’atmosfera da sogno, ricca di simbolismo. Cerimonia del tè: Grand Seiko celebra il valore della ritualità nella cultura giapponese proponendo la cerimonia del tè in una stanza dedicata e allestita in pieno stile nipponico – arredi, sedute, utensili, tokonoma - per offrire un’esperienza autentica con la partecipazione di un master cerimoniere. Performance artistica: i visitatori della casa Grand Seiko possono vivere l’esperienza esclusiva di veder nascere un’opera artistica, contemplare i gesti e l’espressione della creatività accomodandosi su cuscini posti sul pavimento. Per tutta la settimana un artista realizza live un’opera ispirata alla concezione del tempo di Grand Seiko. Workshop: In questa stessa stanza hanno luogo differenti workshop in cui poter approcciare la cultura giapponese attraverso differenti tecniche: Shodo, calligrafia giapponese, Ikebana e Origami.
Tod’s è al Museo della Scienza e della Tecnica con la mostra “The art of craftsmanship”, progetto curato da Tim Walker: un racconto che ripercorre in modo ironico e surreale le fasi di creazione delle icone del brand. Nelle immagini di Walker risuona un messaggio di arte e bellezza, di sapienza e di lavoro ben fatto, valori autentici di cui Tod’s si fa da sempre portavoce. Il progetto “The Art of Craftsmanship” mette al centro l’essere umano nelle cui mani nascono i prodotti del brand, emblemi di un lusso raffinato e discreto. Lo sguardo immaginifico di Tim Walker riesce con efficacia ed estrema piacevolezza a raccontare l'eccellenza del fatto a mano e del made in Italy che sono da sempre i valori fondanti di un marchio votato alla qualità e all’attenzione al dettaglio, tipici della sapienza artigiana. Con il suo caratteristico linguaggio contemporaneo, il fotografo e artista Walker gioca sul doppio registro degli oggetti realizzati e degli strumenti che accompagnano e rappresentano i passaggi artigianali più importanti: il taglio della pelle, la cucitura, la spazzolatura.
Dice Tim Walker:
“In questo nostro mondo sempre più digitale, dove gran parte degli oggetti che ci circondano sono realizzati su scala industriale da macchine, l’artigianalità diventa ogni giorno un bene più prezioso. Le persone incontrate in azienda e la loro esperienza sono state la reale fonte di ispirazione”
Infine, nel flagship di Valextra, l’installazione di Isabel + Helen, che utilizzando gli strumenti da lavoro con cui gli artigiani costruiscono le valige, innalzano un totem che somiglia a quelle macchine meccaniche degli anni Sessanta e Settanta. Esaltazione del ritmo e del movimento, evoluzione della tecnica che non tradisce la tradizione e il saper fare tipico artigianale.
Alessandra Rizzo – Ricercatrice sociale e di marketing